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Cuba Introspettiva-Pratiche Intermediali e Videoarte.
Curated by Giacomo Zaza.
Flashback Habitat, Ecosystem for Contemporary Cultures
Turin, Italy.
Nov 3 – Dec 15 / 2022
Inauguration: Nov 2 / 2022

CUBA INTROSPETTIVA explores the multi-media practices from Cuba, opening an in-depth investigation dedicated to the experiences of single-channel video art, some of whom are little known in Europe but that are protagonists of the research within and without the island.

Twenty contemporary artists who have been active since the mid-nineteen
seventies are highlighting the introspective analytic gaze of art in Cuba: that particular attitude to look inside the identity, to encourage an imaginative journey, never given for granted or linear, which produces continuous deviations and transfigurations, thoughts and desires into cultural contexts.

An open and reflexive vision prevails in the artists in the exhibition, imbued with ironic, restless and amorphous traits. A vision in dialectic relationship to limits and contradictions, accompanied by the internalization of public and private Cuban history, with its scars and rooting, changes and transitions after the Revolution (1959). We obviously seize visual and linguistic codes that are different from one
another, linked to the different generations – for example, in the younger artists, a marked examination of reality, less enigmatic but structured and speculative, is detected.

The artistic practices in Cuba are moments that observe and discuss reality. They are never neutral or indifferent to the political, social and cultural frequencies. They show a strong explorative charge. They become a conscious experience of world’s multiplicity.

Il progetto, ideato e curato da Giacomo Zaza, studioso della realtà cubana e dei difficili processi post-rivoluzione – già co-curatore del Padiglione di Cuba alla Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia nel 2013 e nel 2015 – , si incontra con la sensibilità di Simona Marchini e il suo Centro per l’arte contemporanea nato dall’omonima galleria fondata dal padre Alvaro nel 1959, casualmente lo stesso anno della Rivoluzione cubana e della destituzione di Batista.

Con CUBA INTROSPETTIVA si intende restituire lo sguardo introspettivo e analitico dell’arte cubana dal 1980 a oggi, attraverso le opere di nove artisti di diversa generazione accomunati, pur nella diversità dei linguaggi e dei media utilizzati, dalla medesima consapevolezza e interiorizzazione della Storia.

Attraverso fotografie, istallazioni, video e disegni, la mostra sviluppa le tappe di un viaggio nell’universo umano, tra archivi personali e spazi di rivolta, in un percorso caratterizzato da precarietà, emancipazione e rinascita.

Lázaro Saavedra, Tonel, Glexis Novoa, Luis Gomez Armenteros esprimono appieno le relazioni tra spazio interiore e spazio pubblico, i confini tra il “dentro” e il “fuori”, così come i punti di separazione tra realtà e finzione.

Gli artisti più giovani – Javier Castro, Levi Orta, Grethell Rasúa, Glenda León, Celia-Yunior – indagano i metodi dell’economia informale cubana, da cui provengono database d’informazioni e prodotti di prima necessità, e in altri casi propongono strategie filantropiche o valutano con attenzione le micro-esperienze sociali.

CUBA INTROSPETTIVA presenta anche opere inedite, appositamente realizzate per la mostra che propone una scena cubana in movimento tra le diverse e coesistenti sfaccettature del crollo delle utopie assolutistiche, dalla critica socio politica allo sviluppo introspettivo.

Durante l’inaugurazione è in programma una performance dell’artista Grethell Rasúa.

Completa e approfondisce i temi della mostra una serata di poesia cubana contemporanea presso la Casa delle Letterature di Roma il 14 novembre.

A proposito della genesi della mostra il curatore Giacomo Zaza racconta: “Dal 2010 ho iniziato un percorso di studio dell’arte contemporanea cubana rapportata alla rete globale dei contesti politici ed economici, in relazione al concetto di nazionalità e di origine. Cercando di sviluppare una visione antropologica e sociologica – concentrata sulle trasformazioni della vita quotidiana, sugli sconvolgimenti geopolitici, sull’emigrazione e l’identità – unita a una lettura immaginativa e fantasiosa, accompagnata da linee di pensiero più intime e riflessive. Così la mostra di Roma segna una tappa di approfondimento dello scenario performativo, interpretativo e di produzione simbolica, fuori e dentro un’isola che non si è arresa alle logiche di potere del suo storico antagonista americano”

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